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Fumo di China n° 227
avvicinandoci allo stand Kleiner Flug del Salone del Libro di Torino non avevo ben capito in cosa mi sarei veramente addentrato acquistando il lavoro di "Checco" Frongia e Musica ex Machina. Conosco molto bene il romanzo il maestro e Margherita di Michail Afanas'evic' Bulgakov, uno dei classici russi cge preferisco, ho visto svariate versioni cinematografiche e qualcuna in tv, ognuna interessante a suo modo. E, come al solto, quando si tratta di fumetti o illustrazioni dai romanzi che preferisco, mi pongo ben poche domande prima della vera e propria lettura del libro in questione. Acquisto a occhi chiusi e poi traggo le mie conclusioni. In questo caso, mi ritrovo tra le mani una vera e propria esperienza multisensoriale. Il piccolo volume che stringo tra le mani è in realtà molto più grande di quanto non sembri; una commistione di generi, di nature, di universi, di ambienti che tutti insieme costituiscono un vero e proprio esperimento sensoriale. La notte che arrivò l'inverno non è infatti una trasposizione del romanzo o un insieme di racconti... ma qualcosa di più. Si tratta di un libro che sfiora il mondo delle illustrazioni, che accenna al mondo del fumetto e si tuffa nell'oceano della musica, grazie al cd in allegato del quartetto jazz Musica ex Machina. Vengono prese in considerazione nove storie brevi di Bulgakov: scelte in maniera oculata e molto scrupolosa, ognuna sembra sorreggersi in maniera completamente autonoma, ogni brano del cd si ispira a ognuno dei racconti, a loro volta sorretti dal tratto di Frongia, abile cesellatore e simbolista. Il suo tratto sembra essere inquieto e desideroso di arrivare, e riesce nel suo intento: lo stile varia tra un racconto e l'altro e, come ogni brano, i racconti sono illustrati in modi diversi adattati all'occorrenza. Un volume longevo: ogni volta si scorgono nuovi dettagli sonori, preziose finezze grafiche e nuovi livelli di lettura.
Ivan Grasso

Slowcomix: la notte che arrivò l'inverno In questi ultimi tempi si fa un gran parlare di "realtà aumentata", locuzione con cui si intende, secondo Wikipedia, "l'arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi". Insomma, più o meno come avere la propria pagina Facebook direttamente sovrapposta al nostro orizzonte visuale, in un bombardamento di dati che, a pensarci bene, mi sembra che le sensazioni le annienti, anziché migliorarle. Forse sarà perché sono nato e cresciuto nel secolo scorso, ma penso che la vera realtà aumentata sia piuttosto quella che ancora si affida ai supporti analogici, ampliando, attraverso suggerimenti e stimoli intellettuali, la nostra capacità di vedere oltre, anziché guardare in tutte le direzioni. Questo originalissimo lavoro realizzato da Francesco Frongia e dal quartetto jazz Musica Ex Machina, a partire dal capolavoro di Bulgakov, Il Maestro e Margherita, è un esempio formidabile di quello che sto cercando di dire, perché amplifica, moltiplica ed espande i percorsi narrativi e le suggestioni immaginative di un testo letterario già estremamente ricco e variegato per conto suo.Si tratta di 9 brani del romanzo che ispirano ciascuno una traccia del CD allegato e una soluzione visuale, con il segno di Frongia che si reinventa in molteplici stili e tipologie di narrazioni per immagini (dall'illustrazione al fumetto propriamente detto), mutando in continuazione ma mantenendo lo stesso un'identità precisa e riconoscibile, così come la sua controparte musicale.Un libro ibrido, prezioso, che si presenta in un'elegante edizione cartonata, ma anche un lavoro delicato, divertito e molto rispettoso del testo originale, che si rinnova in continuazione ad ogni nuovo ascolto e ad ogni nuovo sguardo. Potete ascoltare il CD, leggere/guardare il libro e poi riascoltare il CD, come ho fatto io la prima volta; oppure potete partire dal libro e poi ascoltare la musica, o magari sovrapporre le suggestioni sonore a quelle stampate sulle pagine. Vi consiglio di provare tutto e di inventare nuove combinazioni e sequenze, perché ciascuna di esse avrà un senso, e ciascuna di esse porterà con sé elementi nuovi ogni volta.Francesco Frongia e Alessio D'Uva, editore del libro con la sua Kleiner Flug, sono da tempo amici di Slowcomix e miei personali, ma nonostante questa vicinanza, non sono in imbarazzo a parlare del loro lavoro, perché si tratta di un libro davvero particolare, ben fatto e coraggioso, che mi sento sinceramente di consigliare a tutti.Alessio Bilotta

 

Lo Spazio Bianco: la notte che arrivò l'inverno
intervista a Francesco Frongia

Fumettologica: la notte che arrivò l'inverno
intervista a Francesco Frongia

Scrigno di stelle: la notte che arrivò l'inverno
recensione e intervista a Francesco Frongia

La notte che arrivò l'inverno

La Nuova Sardegna 10/09/2014
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Antas: la notte che arrivò l'inverno
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SIMONE SEDDA

- batteria -

Nasce a Cagliari nel 1977.

All'età di 15 anni comincia a strimpellare la chitarra ma è due anni dopo che si siede per la prima volta sulla batteria, innamorandosene al primo colpo. Comincia gli studi prendendo lezioni private e suonando. Nel 1998 è uno degli ideatori dei Ratapignata, gruppo ska-reggae con cui ha realizzato tre dischi; nel 2000 partecipa ai seminari Nuoro Jazz nella classe di Ettore Fioravanti; negli anni successivi prende parte a stages tenuti da Christian Meyer ed Ellade Bandini. Ultimamente ha rivolto il proprio interesse verso la sperimentazione musicale frequentando il corso di musica e nuove tecnologie del Conservatorio di Cagliari, non ha però abbandonato la musica pop, che lo vede attualmente impegnato con la formazione rock dei Love Boat.

MUSICA EX MACHINA

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