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Italia In Jazz
(...) "Sfarinati Di Cereali Per Alimentazione Umana è un album faceto, dal quale trasudano forti richiami al jazz fusion. È un disco debordante di un groove sempre incisivo e accentuato che si interseca amabilmente con una briosa musicalità, due caratteristiche ben definite che rappresentato il vero leitmotiv di questo brillante progetto"
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Stefano Dentice

Music on Tnt 17/04/2017
(...)"Cosa c'è dentro questo lavoro?
Molto amore per le musiche, molto entusiasmo nel mostrarlo e dichiararlo, contaminazioni evidenti e cercate ma prive di mode, come del resto si può dirle anche prive di anticonformismo, proprio perché non mediate dai trend né dall'ideologia fissa sul contrario, che sempre alle mode finisce col dover sottostare visto che è obbligata ad esserne il rovescio. Qui invece si sta liberi, con ciascuno degli strumenti ed il loro stare assieme che distintamente raccontano di incroci, di visioni curiose, tipo Thelonius Monk intrufolato in una marching band o Jaco Pastorius che si diverte al pub, con atmosfere che ti trasportano da un funky di strada a un panino con la porchetta mangiato in centroamerica, in strappi esotici che però restano sempre asciutti, con scelte di registrazione che aiutano a cogliere l'approccio attraverso suoni vicini, attraversati poco o niente dagli effetti. "(...)

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Pier Luigi Zanzi

Mescalina.it 09/04/2017

(...)"Con questo disco i Musica Ex Machina ci dimostrano che si può ancora trovare il modo di pubblicare un disco in cui la ricerca sonora e la profondità compositiva possono arrivare a livelli d’eccellenza musicale."
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Riccardo Santangelo

Jazz Convention 30/03/2017
(...) " Il quartetto rivela, inoltre, insieme ad una perizia tecnica ragguardevole in tutti i componenti, un'intesa consolidata da tanti anni di frequentazione e di esperienza in campo jazzistico e non solo (...). Proprio la cura per i dettagli, la passione per un jazz leggero e dotato di notevole fruibilità, ma non inconsistente, costituiscono le carte vincenti in mano ad un quartetto non molto conosciuto nel nostro paese, malgrado abbia, alle spalle, una carriera già lunga e più che onorevole"
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Gianni Montano

Cultweek, 01/03/2017
(...) "uno splendido album, sfarinati di cereali per l'alimentazione umana, del quartetto jazz Musica ex Machina (...). Attivi dal 2006 i Musica ex Machina fanno un jazz solare ed eclettico, di contagiosa presa ritmica e grande opulenza melodica"
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Roberto Casalini

Sound36 n° 329, febbraio 2017
(...) "Identità, creatività e purezza di suono sono i veri punti di forza di questo album. Ingredienti semplici che ci restituiscono tutta la magia e la purezza di una musica senza tempo"
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Fortunato Mannino

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Gazzetta di Parma, 24 gennaio 2017
(...)"Un amalgama sonoro che alterna rimandi che guardano ora ad atmosfere fusion, ora a sapori di bossa nova e dixieland, per una “ricetta” musicale completata da sentori vagamente popolari e un carattere fortemente dinamico che innerva l’intero disco"
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Alessandro Rigolli

BlogFoolk n°290, gennaio 2017
(...) "il quartetto sardo ha dato vita ad una originale ricerca sonora che sposta sempre più avanti il confine della ricerca, attraverso una perfetta commistione di sperimentazione ed improvvisazione (...) Sin dalle prime note di “Pane e Rose” che apre il disco, l’ascolto è assolutamente coinvolgente (...)  I vertici del disco arrivano però nel finale con “La Lallazione”, nata dalla base ispirativa di “Speak Like A Child” di Pastorius e le superbe “Palindromite” e “Il Sentiero delle Cicale” che sintetizzano in modo eccellente le istanze sonore di Musica Ex Machina. Sfarinati di cereali per alimentazione umana è, insomma, una bella sorpresa, un disco di grande spessore musicale ed allo stesso tempo un originale esempio di approccio non convenzionale al jazz"
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Salvatore Esposito

Roma In Jazz, dicembre 2016
(...)"Numerosi sono i cambi di scena, i riferimenti impulsivi, gli spazi costruttivi secondo i quali narrare, in divertita suggestione New Bossa (“Lupogufo Vs Orangotopo”) o in poderosa sintassi Jazz Rock (“Pazza palla”) o in derive Funky (“Pane e Rose”, “Aby sulla duna”) o in sorprendenti cromatismi impressionistici per piano solo evocati secondo consapevolezze spirituali che rimandano a Ravel, Debussy e Bartòk (“KJC”), la propria convinzione che improvvisare sia espressione di stati d’animo positivi, concentrati in climi metropolitani che ondeggino fra le visure siderali del Miles Davis elettrico e le sovrapposizioni ritmiche e timbriche di un Jazz arioso ed impertinente che, dalle fioriture swing e dagli slanci classicisti, tragga essenza per trasformazioni moderne apertamente emotive nei soli eclettici ed equilibrati di Francesco Bachis alla tromba, nel generoso slapping di Mauro Sanna al basso, nel drumming composto e multiforme di Simone Sedda, negli arrangiamenti bilanciati e nella originalità compositiva di Guido Coraddu"
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Fabrizio Ciccarelli

Extra! Music Magazine dicembre 2016
(...)"Sorprende, in positivo, la capacità del gruppo di travalicare generi musicali diversi fra loro e di dare vita ad un unicum decisamente originale che richiama in parte la tradizione melodica italiana così come il jazz-fusion di Billy Cobham o del compianto Jaco Pastorius.
Il disco si rivela molto fruibile e gustoso, grazie a soluzioni musicali semplici e immediate, ma sempre di grande qualità"

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Giancarlo de Chirico

Musica Mag, ottobre 2016
(...)"Nella libertà dell'improvvisazione, il gesto creativo ritrova il suo sapore autentico, che, per quanto già noto, ha la freschezza dell'acqua prossima alla sorgente. Tra strutture poliritmiche, dialoghi improvvisi, paesaggi lirici e gusto per la citazione, i Musica Ex Machina ci porgono un disco in carne ed ossa, che suona caldo, spontaneo e autentico al punto di non poter essere semplicemente liquidato come riproduzione in stile "vintage": qui è tutto vero"
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Alessandro Hellmann

Ginger Magazine, gennaio 2017
(...)"ritorno ad un fare jazz fatto di poche semplici cose, con un pizzico di sana improvvisazione. Come recita la migliore scuola del jazz"
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Margot Frank

SIMONE SEDDA

- batteria -

Nasce a Cagliari nel 1977.

All'età di 15 anni comincia a strimpellare la chitarra ma è due anni dopo che si siede per la prima volta sulla batteria, innamorandosene al primo colpo. Comincia gli studi prendendo lezioni private e suonando. Nel 1998 è uno degli ideatori dei Ratapignata, gruppo ska-reggae con cui ha realizzato tre dischi; nel 2000 partecipa ai seminari Nuoro Jazz nella classe di Ettore Fioravanti; negli anni successivi prende parte a stages tenuti da Christian Meyer ed Ellade Bandini. Ultimamente ha rivolto il proprio interesse verso la sperimentazione musicale frequentando il corso di musica e nuove tecnologie del Conservatorio di Cagliari, non ha però abbandonato la musica pop, che lo vede attualmente impegnato con la formazione rock dei Love Boat.

MUSICA EX MACHINA

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